Fan.Eco - impianto
PROGETTO FAN.ECO
L'IMPIANTO PER LO SMALTIMENTO
DEI FANGHI DI DEPURAZIONE

Decomposizione termochimica accelerata
L’innovativo processo che abbiamo sviluppato, è in grado di sterilizzare, di ridurre il peso e la volumetria dei fanghi trattati, di ottenere come risultato finale un 10/15% del peso in ingresso all’impianto dei fanghi trasformato in char (carbone, che se caratterizzato potrebbe avere la qualifica di Biochar) e un 70% sempre del peso in ingresso in acqua depurata per scopi irrigui.
Il tutto in un'ottica di sostenibilità sia ambientale, sia economico- finanziaria.
Infatti tale processo si autosostiene, nel caso in cui il fango in ingresso abbia un tenore di umidità non superiore al 75% e un potere calorifero non inferiore a 4.000 kcal/kg.ss, il bilancio energetico è neutro.
Sezione 1
Composta essenzialmente da un essiccatore, che opportunamente ingegnerizzato, vi si effettua una prima importante riduzione volumetrica dei fanghi, grazie all’utilizzo del cascame termico residuo (circa
180°) della seconda sezione con relativa consistente perdita di peso dei fanghi (si passa da una U.R. del 75%.a una U.R. del 20%), in quanto si recupera almeno un 70% dell’acqua in essi contenuta, l’acqua estratta sottoforma di vapore una volta condensata viene inviata al depuratore dell’impianto, e una volta depurata può essere riutilizzata per scopi irrigui.
Sezione 2
Costituita da un reattore di
dissociazione molecolare, che mantenuto in condizioni anossiche mediante l'ausilio di energia termica esterna, ottenuta da un combustore che, dopo la prima accensione, utilizza il Syngas prodotto dal sistema, (con l'aggiunta di metano o G.P.L nel caso in cui i fanghi trattati siano caratterizzati da un potere calorifico inferiore a 4000 kcal/kg.ss). I fanghi in uscita dalla prima sezione vanno ad alimentare attraverso appositi dispositivi la seconda sezione impiantistica, dove avviene un processo chimico/termico di decomposizione molecolare accelerata, favorita dalla temperatura (450-550 °C) e dalla catalisi.
Dal punto di vista energetico si tratta di un processo complessivamente endotermico a bassa temperatura, condotto in assenza di aria e quindi in ambiente riducente: si interviene sulla materia organica decomponendola rapidamente. Le particolari condizioni operative del macchinario rendono infatti le macromolecole organiche termodinamicamente instabili e quindi, per effetto dell'energia termica applicata, esse si scindono in molecole più corte ed in carbonio elementare.
Nel dispositivo si effettua il trattamento del refluo fangoso intervenendo con la rottura delle molecole complesse, formate da amidi, composti cellulosici e altre componenti organiche, che vengono trasformate in molecole strutturalmente più semplici, ottenendo:
Schema di funzionamento dell'impianto
